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Lettera aperta all'onorevole Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo

      Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo, on. Roberta Metsola,       so bene che scrivere lettere alle alte cariche istituzionali è cosa il più delle volte del tutto inutile, poichè è  ben difficile che quelle lettere raggiungano effettivamente il destinatario.     Ma il suo compianto predecessore, l'on. David Sassoli, qualche anno fa ebbe la bontà di accogliere quanto con una lettera gli proponevo (e la sua conseguente iniziativa ebbe esito infine positivo), e quindi non è detto che il miracolo non possa ripetersi. Le scrivo quindi per segnalarle l'appello "per la pace nel cuore d'Europa", promosso da illustri personalità  come il missionario padre Alex Zanotelli e come l'on. Luisa Morgantini già vicepresidente del Parlamento Europeo, e sottoscritto da un gran numero di persone amiche della nonviolenza, associazioni democratiche e movimenti della società civile. In sostanza quell'appello chiede un impegno immediato e corale ...

1° Dicembre in Russia: giornata dei prigionieri per la Pace

      Gli obiettori di coscienza russi lanciano un’altra sfida al regime di Putin.

Alle 17:00 ora di Mosca si terrà un “incontro online” pubblico sotto forma di chiamata Telegram, in solidarietà con le persone imprigionate per le loro posizioni contro la guerra. Oggi, primo dicembre, è la Giornata dei prigionieri per la pace, promossa dalla  più antica organizzazione pacifista, la War Resisters’ International con sede a Londra. Il Movimento degli Obiettori di Coscienza Russi ha documentato centinaia di casi di persone detenute nelle carceri russe per essersi espresse pubblicamente o aver partecipato ad una manifestazione contro la guerra. È un elenco incompleto di chi si è esposto nel lavoro per la pace e di chi ha rifiutato di prendere le armi e prestare servizio militare. I nonviolenti che protestano contro la guerra d’invasione in Ucraina subiscono una durissima repressione.

Dal febbraio 2022 le autorità russe hanno aperto più di 230 procedimenti penali contro cittadini russi che si sono opposti alla cosiddetta “operazione speciale” in Ucraina. La maggior parte di questi casi sono stati avviati a seguito di azioni nonviolente, classificate reati, come post sui social network, proteste pacifiche e distribuzione di stampa clandestina o persino aver applicato adesivi contro la guerra. (continua su Azione nonviolenta)

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