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Anche Gandhi, oggi, avrebbe inviato armi all'Ucraina?

         “In No alla guerra ma le armi vanno inviate (La Stampa, 6.3.22) il teologo Vito Mancuso aveva arruolato, a favore dell’invio di armi all’Ucraina, addirittura Gandhi. La sua riflessione impiantava il problema, sostanzialmente, nei soliti termini dicotomici di scelta tra aiuto militare e nessun aiuto concreto. Evitava, cioè, la domanda fondamentale: se esistano altri modi possibili per sostenere un popolo invaso.      Il che, nel caso in cui si citi il maestro della nonviolenza, dovrebbe essere, a mio parere, proprio la prima domanda. Invece, in linea con il comune pensiero non-nonviolento , Mancuso cercava argomenti che giustificassero il ricorso alla violenza (ovviamente, violenza di difesa). In quest'ottica, egli citava il ben noto passo di Gandhi in cui, appunto per chiarire il dovere, in certi casi perfino di uccidere, viene ipotizzato il caso di un pazzo, cioè di una persona con cui non si riescano a trovare modi di interazione intell...

Fuori la guerra dalla Storia...


"Questa mattina almeno 5.000 partecipanti, quasi tutti giovani. La mia domanda, che è il mio cruccio e la mia speranza, quanti di queste partecipanti - adulti e ragazzi - sono disposti ad andare oltre la mobilitazione occasionale "a poco prezzo" (una bella passeggiata sotto un sole primaverile) e a dedicare ogni settimana qualche ora a istruirsi sulla nonviolenza e a sperimentare azioni nonviolente? In Italia, anche in Sicilia, anche a Palermo ci sono vari centri di ricerca/azione sulla pace e sulla nonviolenza: contattateci, venite a darci una mano. Le grandi battaglie non si improvvisano. Quelle nonviolente ancor meno di quelle militari." 
(Augusto Cavadi)




























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