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"Chi ha cominciato?": è davvero questa la domanda risolutiva?

        “Hai cominciato tu!”, grida un bambino. “No, sei stato tu a cominciare!”, grida in risposta l’altro. E continuano a suonarsele. Nei conflitti bellici l’atteggiamento è lo stesso. Identico. Ogni Governo, in maniera uguale e contraria, dice che a cominciare è stato l’altro.  Tuttavia, questo non è ancora il peggio. Il peggio, in quanto contribuisce alla ratifica definitiva dell’idea della ‘necessità’ della guerra e addirittura alla sua estensione [1] , si realizza quando la stessa postura dei contendenti viene assunta dalle terze parti che, come tifoserie, si schierano con uno di loro attribuendo all’altro la responsabilità di avere, appunto, “iniziato”.        Tale atteggiamento si trasmette (sia pure solo tendenzialmente) dai Governi ai media e dai media alla gente comune, che, per qualsiasi fronte parteggi, lo fa con la pretesa di stare – per ricordare una frase usata e abusata – “dalla parte giusta della Storia”, dalla parte della G...

La coscienza dice NO alla guerra

       "La cinquantina di guerre attualmente in corso sulla faccia della Terra possono provocare o assuefazione (ed è ciò che avviene nella maggioranza degli esseri umani non coinvolti direttamente) o sconforto emotivo (ed è ciò che avviene in sparute minoranze di persone più sensibili). Ma è possibile un terzo tipo di reazione, combinato disposto di lucidità mentale e di sincera compassione per la sofferenza dei viventi: attrezzarsi per una gestione nonviolenta dei conflitti in atto e, soprattutto, per prevenire gli imminenti.

Cosa significa davvero gestione nonviolenta di un conflitto? E’ una via praticabile o un sogno irrealizzabile? Ci sono precedenti storici convincenti? Cosa può fare il cittadino “comune” per condizionare le scelte politiche dei governi nazionali?

     A queste e altre domande risponde l’ultimo, corposo, dei quaderni “Satyāgraha” (pubblicati da anni dal Centro Gandhi di Pisa) intitolato La coscienza dice no alla guerra. Per un rilancio dell’obiezione di coscienza e per una nuova idea di difesa, a cura di E. Sanfilippo e A. C. Raineri, pp. 190, euro 20,00) che verrà presentato nei prossimi giorni a Napoli il 19 maggio, a Veroli (FR) il 20 maggio, a Roma il 21 maggio, a Trento il  23 maggio, a Bolzano il 26 maggio, a San Gimignano (SI) il  28 maggio, a Pisa il 30 maggio, a Ivrea (TO) il 3 giugno, a Castellazzo Novarese (NO) il 4 giugno, a Torino il 5 giugno e a Busca (CN) il 6 Giugno.
(per i dettagli sui luoghi delle presentazioni e per l'acquisto del libro: com.arcadishantidas@libero.it)

       Come indicato da titolo e sottotitolo, la chiave di lettura del volume monografico è l’obiezione di coscienza al servizio militare che ha (come ricorda già nella Prefazione Alex Zanotelli) una storia antica almeno duemila anni: “Noi cristiani abbiamo tradito il vangelo di Gesù. Eppure, le prime comunità cristiane per ben tre secoli praticarono la nonviolenza di Gesù, pagando con la morte il loro rifiuto di entrare nelle legioni romane. Ed hanno messo in profonda crisi l’Impero Romano” (p. 8). Dall’imperatore Costantino in poi, invece, le Chiese (con poche eccezioni) hanno benedetto gli eserciti perfino di cristiani contro cristiani, come sta avvenendo in Russia ed Ucraina."

Augusto Cavadi

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