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Strategie dell'azione nonviolenta: il dialogo

Jean Goss        Il dialogo è l’arma più leggera e facile della nonviolenza. Il nonviolento non abbandona mai il dialogo. Ma se il dialogo viene rifiutato lui arriva addirittura a provocarlo. (…)      Ho partecipato al primo convegno tra cristiani e marxisti dell’Est e dell’Ovest che si è tenuto a Salisburgo. (…)      C’erano quasi 400 tra marxisti e cristiani dell’Est e dell’Ovest. C’erano uomini importanti. Dopo due giorni ero esausto. Dissi a mia moglie: «Non ne posso più» (…) Allora chiesi la parola. Dissi pressappoco così: «Abbiamo voluto fare un dialogo fra cristiani e marxisti. Va bene. Questo è il primo passo sulla strada del dialogo. Ma cosa abbiamo fatto per due giorni? Due monologhi.  Cioè i cristiani sono venuti alla tribuna e hanno detto tutti i crimini, tutti i gulag, tutti i massacri che hanno fatto i marxisti. Ed in seguito hanno esposto la loro verità di cristiani. I marxisti a loro volta hanno preso la parola ed hanno parlato delle crociate, delle guerre sante, di tut

Anche a Palermo la staffetta per la Pace

     Nella Sicilia occidentale non era prevista, ma grazie al coinvolgimento di alcuni gruppi locali  - quali il Presidio Donne per la Pace (coordinamento di gruppi femminili, tra cui l’UDI con l’instancabile e preziosa Daniela Dioguardi, impegnata sin dal 24 febbraio 2022 in manifestazioni cittadine contro la guerra), la Casa del Popolo Peppino Impastato, il M.I.R. e tante altre - anche a Palermo domenica 7 maggio 2023 c’è stata la Staffetta per la Pace, promossa dal giornalista Santoro, iniziativa che da Aosta a Lampedusa ha attraversato l’Italia, unendo idealmente tutte le regioni italiane, con circa 200 tappe in totale. 
   A Palermo, da piazza Vittorio Veneto, centinaia di persone con le bandiere della Pace hanno riempito dei colori arcobaleno via della Libertà, prima di concludere la manifestazione davanti alla Prefettura di via Cavour, insieme al vignettista Vauro Senesi, presente a nome dei promotori dell'appello nazionale.
Ecco le voci di alcuni partecipanti alla manifestazione:
Andrea Cozzo (docente universitario, da vari decenni impegnato nello studio della risoluzione nonviolenta dei conflitti): “Anche se organizzata in fretta, manifestazioni come questa sono importanti per dare un segnale alla politica della volontà di tante persone di buona volontà di conseguire la pace con mezzi pacifici e abbandonare invece l’invio di armi al paese aggredito, per evitare una possibile e pericolosa escalation della guerra in corso.
Ancora oggi sono possibili azioni nonviolente per cercare di fermare il sanguinoso conflitto. Non si devono inviare ancora armi, ma anzi chiedere scusa a ucraini e a russi per averlo fatto e, contestualmente, organizzare forze di interposizione disarmata e nonviolenta, aprendo ambasciate di tutti i Paesi in tutte le città ucraine, trasferendo in Ucraina sedute di singole Commissioni del Parlamento Europeo. 
É significativo che durante la visita del presidente Biden nella capitale ucraina, non ci siano stati bombardamenti nella capitale.”
    Enzo Sanfilippo (responsabile nazionale della Comunità dell’Arca, fondata da Lanza del Vasto): “Mi rendo conto che i manifestanti sono quasi tutti già ‘persuasi’ – per utilizzare un termine caro al nonviolento Aldo Capitini – della necessità di non utilizzare la violenza per rispondere alla violenza. Noi ‘persuasi’ abbiamo la grande responsabilità di persuadere gli altri dell’urgenza umana della scelta nonviolenta, che non vuol dire affatto rassegnazione o sottomissione all’oppressione o alla violenza, come si pensa talvolta erroneamente.
Dobbiamo sì opporci all’invio di armi, ma dobbiamo anche fare un lavoro con noi stessi, esercitare quotidianamente un richiamo alla nostra coscienza, fermarci per riflettere, e stabilire relazioni armoniose e nonviolente con chi ci è vicino. L’azione civica e politica nonviolenta non può prescindere dalla pacificazione con sé stessi e con chi ci è vicino.
     Roberto Gallo (Movimento nonviolento di Palermo): “Queste manifestazioni sono comunque importanti perché la politica deve dare segnali chiari dalla società. Ma i movimenti nonviolenti non possono limitarsi solo a dire no alle armi, devono anche impegnarsi a indicare le tante possibilità creative e costruttive dell’approccio nonviolento”.
    Tra i partecipanti, una persona ricordava la terribile esperienza del conflitto in Mozambico, superato grazie all’azione di riconciliazione di alcuni gruppi, tra cui la Comunità di sant’Egidio, e affermava che oggi in Mozambico c’è una coesistenza pacifica grazie anche alla saggia coscienza di un destino comune.
   Infine Rosellina Canepa (psicologa, impegnata da sempre nel sociale, fornendo sostegno e supporto psicologico a persone e nuclei familiari in difficoltà) ha sottolineato l’importanza di far crescere a Palermo la cultura di un confronto libero, autentico, sereno, arricchente: “È necessario sempre mettere al centro la persona e i suoi veri bisogni. Anche in questo momento, nella ricerca della Pace, dobbiamo far dialogare locale e globale, vicino e lontano, il lavoro nel territorio e la prospettiva mondiale, nell’incessante ricerca della Pace e del Bene comune”.
Continuare a spendere ed investire in armi serve solo a costruire un futuro più insicuro. La verità che tutti dobbiamo vedere è una sola: se vogliamo la pace dobbiamo preparare la pace. E da oggi lo faremo tutti insieme con maggiore convinzione”. Così in una nota il consigliere regionale del Lazio, Claudio Marotta (Verdi-Sinistra) che questa mattina ha partecipato a Roma alla staffetta dell’umanità. “Dopo oltre un anno di guerra in Ucraina, questa staffetta dell’umanità ha legato l’Italia intera per lanciare un messaggio chiaro: basta alla guerra, stop all’invio ulteriore di armi, è arrivato il momento che l’Europa diventi il cuore di una mediazione diplomatica internazionale tra Ucraina e Russia. Nella Capitale e in tante altre città abbiamo deciso di marciare tutti uniti in questa staffetta, dal Nord al Sud del nostro Paese, sotto la bandiera arcobaleno ovvero quella della pace. Non possiamo arrenderci al bollettino odierno di attacchi e soprattutto di morti, vogliamo riaccendere la speranza. L’unica vittoria possibile è quella della pace sulla guerra” - ha concluso Marotta.
    Ecco infine le parole di Peppe Sini, dal giornale telematico “Nonviolenza in cammino” (n.4828 dell'8 maggio 2023): “Questa staffetta, che pure si esaurirà nel volgere di un giorno, avrà forse la capacità non solo di mettere in movimento tante persone ma anche di trovare attenzione nei mezzi d'informazione essendo stata promossa da un personaggio televisivo di grande notorietà e capacità come Michele Santoro.
   Ad essa, come a tutte le altre iniziative per la pace, quali che siano i loro limiti e purchè siano orientate a salvare tutte le vite e rigorosamente nonviolente nei fini e nei mezzi, esprimiamo il nostro pieno apprezzamento e sostegno.
    La guerra scatenata dal folle e criminale autocrate russo contro la popolazione ucraina inerme e' un crimine contro l'umanità, come del resto ogni guerra. Cessi immediatamente la guerra, si salvino innumerevoli vite.La guerra alimentata da tutti gli ebbri e sciagurati governi che invece di adoperarsi per farla cessare e salvare innumerevoli vite innocenti la favoreggiano col proprio criminale sostegno e con le proprie armi assassine e' un crimine contro l'umanità, come del resto ogni guerra.  (…).
   La guerra, ogni guerra, e' nemica dell'umanità; la guerra, ogni guerra, brutalizza e distrugge e divora gli esseri umani. Non si può assistere inerti al massacro di innumerevoli esseri umani: cessi immediatamente la guerra, si salvino innumerevoli vite. (…) Siamo una sola umana famiglia in un unico mondo vivente: ogni essere umano è un nostro fratello, una nostra sorella. Ogni iniziativa di pace con mezzi di pace è benedetta.
   Ma detto questo aggiungiamo anche che occorre fare qualcosa di più delle pur lodevolissime iniziative pacifiste che l'associazionismo democratico ed illustri personalità della società civile hanno fin qui promosso nel nostro paese.
E la cosa da fare e' semplice e ineludibile: occorre realizzare azioni dirette nonviolente che contrastino direttamente, concretamente e immediatamente la macchina bellica, i mercanti di morte, il governo golpista. La macchina bellica che sempre e solo è intesa a preparare, sostenere ed eseguire la guerra, la guerra che sempre e solo uccide gli esseri umani. I mercanti di morte che sulle guerre e le stragi lucrando enormi profitti forniscono le armi per uccidere gli esseri umani. (…)
    Occorre fermare la guerra per salvare la biosfera che giorno dopo giorno la guerra sta divorando.
    Occorre fermare la guerra per salvare l'intera famiglia umana e l'intero mondo vivente dall'abissale pericolo dell'annientamento che la guerra proseguendo e divenendo mondiale e nucleare potrebbe provocare. Ogni essere umano insorga nonviolentemente per fermare la guerra e le stragi e l'ecocidio.        Ogni popolo insorga nonviolentemente per fermare la guerra e le stragi e l'ecocidio. Ogni legittimo umano istituto si converta al rispetto e alla difesa della vita e della dignità di ogni essere umano, dell'intera umana famiglia e dell'intero mondo vivente, si converta alla nonviolenza, e si adoperi quindi per fermare immediatamente la guerra e le stragi e l'ecocidio.”














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