Goffredo Fofi: resistere, studiare, fare rete...
"Goffredo è stato un intellettuale “rompi coglioni” (sua la definizione), anzi di questo necessario “dare fastidio”, ne faceva proprio una teoria. Aveva elaborato i quattro punti necessari per essere una minoranza attiva ed efficace. “Resistere. Studiare. Fare rete. Rompere le scatole”. Con le sue riviste, fondamentali per la storia dei movimenti critici italiani (Quaderni Piacentini, La Terra vista dalla Luna, Ombre rosse, Linea d’ombra, Lo straniero, Gli Asini), ha messo in atto questo suo programma, che era il programma della sua vita personale: ha studiato, ha fatto rete, ha resistito, e ha rotto lo scatole al sistema… Goffredo Fofi, era un figlio spirituale di Aldo Capitini, uno dei giovani che si sono formati ai suoi insegnamenti (con Pietro Pinna, Daniele Lugli, Alberto Tomiolo, altri) e che poi per tutta la vita l’hanno considerato “maestro e compagno”. Fu proprio Aldo Capitini ad indirizzare l’allora diciottenne Goffredo da Danilo Dolci, in Sicilia, ...
Un dettaglio: il 'signore' che ha strappato il cartello ha commentato "Visto che loro (la polizia) non lo può fare, lo faccio io" . Poiché l'agente silente in questione ha definito 'provocatoria' la nostra presenza in quella piazza e a quell'ora, la sua astensione dall'intervenire è stata ragionevolmente causata dalla condivisione delle motivazioni del 'signor' passante (un 'milite ignoto' più propenso ad applaudire chi va in guerra che a recarvisi).
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