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Open day in caserma? Il sindaco di Capaci non è d'accordo...

Capaci (foto di Federico Patti da Wikipedia)  (e neanche noi...)     Ecco quanto è successo (da Il Fatto Quotidiano , articolo di Alex Corlazzoli)     "È polemica a Capaci (Palermo) sulla scelta della scuola secondaria “Biagio Siciliano-De Gasperi” di organizzare a gennaio una specie di open day sull’esercito italiano alla caserma “Euclide Turba”. Da una parte la preside Maria Ausilia Lupo che difende la sua scelta, dall’altra il sindaco Pietro Puccio che ha invitato i genitori degli studenti delle terze medie coinvolte a non dare la liberatoria.       A far saltare sulla poltrona il sindaco è stata la comunicazione che la dirigente scolastica Maria Ausilia Lupo, ha inviato alle famiglie: “Gli alunni saranno ospiti del 46esimo Reggimento Trasmissioni presso la Caserma Euclide Turba di Palermo, per partecipare ad un Open Day dedicato alla scoperta delle attività, dei mezzi e delle professionalità dell’Esercito italiano. L’iniziativa è rivolta a tut...

4 Novembre, non festa ma lutto...

          Anche quest'anno in occasione del 4 novembre, festa delle Forze Armate, istituzioni e apparati militari si preparano ad esaltare la guerra e il militarismo secondo la narrazione della  "vittoria" della Prima Guerra Mondiale, una “inutile strage”  il cui bilancio finale per l’Italia fu di oltre 650.000 soldati uccisi e più di un milione feriti, dei quali molti con gravi mutilazioni. 
        A questi si aggiunsero più di 600.000 vittime civili a causa di bombardamenti e occupazioni militari, carestie ed epidemie. La maggior parte delle vittime erano contadini ed analfabeti esclusi dal diritto di voto e obbligati a farsi ammazzare o a uccidere nemici che non conoscevano, da un governo che li considerava solo carne da cannone. La guerra non risolse i problemi dell’Italia, anzi ne creò di nuovi e favorì l’avvento del fascismo. Anche l’Europa di allora si trovò davanti a conseguenze terribili, crisi economiche e sociali, con l’affermarsi del nazismo, militarista e razzista. Tutto poi precipitò nel disastro della Seconda Guerra Mondiale.
        Attorno alla data del 4 novembre, ripristinata anche come Giornata dell’unità nazionale per intensificarne la portata, non c’è solo una distorta celebrazione storica ma anche il tentativo di una vera e propria propaganda bellica che si riversa nelle scuole e in molte (per fortuna con le debite eccezioni) celebrazioni istituzionali. 
Una propaganda tanto più insopportabile nel periodo che stiamo attraversando, che vede guerre sanguinose in varie parti del mondo, e due alle porte d’Europa, in Ucraina e Palestina, molte delle quali con un coinvolgimento diretto della produzione bellica italiana. Una propaganda che si intensifica anche per nascondere i conflitti interni fatti di impoverimento generale, aumento delle spese militari, repressione militarizzata nelle città imposte con decreti sicurezza, repressione del dissenso.
Purtroppo oggi soffia un nuovo vento di guerra. Giornali e mezzi di comunicazione sempre più spesso danno voce a iniziative di riarmo e di sostegno ad una mentalità bellicista e di allarme internazionale.
        I governi europei vogliono che i popoli si preparino alla guerra, anche reintroducendo il servizio militare obbligatorio, per tutti i giovani. L’ultimo in ordine di tempo è stato quello della Croazia, che segue la decisione già presa in Norvegia e Svezia. La Francia sta spingendo per allargare il reclutamento per il servizio militare volontario, come sta avvenendo nei Paesi Bassi. La Germania ha già approvato una Legge che favorisce e facilita il reclutamento, per ora volontario, nelle file dell’esercito.
E in Italia? Il dibattito è aperto e già si parla di attivare una forza di riserva, per arrivare ad un modello autonomo di difesa militare europea che considera la possibilità generalizzata di un servizio militare per donne e uomini come obiettivo di adeguamento numerico delle forze armate. L'Europa pensa alla leva per tutti come un passo necessario nel processo politico di unificazione militare europea e strategia di rafforzamento della cittadinanza nella difesa comunitaria. Questo atteggiamento è gravissimo: la prospettiva di una “guerra perpetua” con armi convenzionali e milioni di vittime civili o una irrimediabile catastrofe nucleare con lo sconvolgimento della civiltà e del pianeta.
Da tempo il Movimento Nonviolento ha trasformato la giornata del 4 novembre in un’importante occasione di riflessione e opposizione a tutti gli eserciti, contro tutte le politiche di riarmo, a sostegno degli obiettori di coscienza e dei disertori di tutte le guerre.
“4 Novembre, non festa ma lutto” è stato ed è il nostro slogan da opporre alla retorica patriottarda.
La nostra proposta è la Campagna di Obiezione alla guerra, per dire no alla chiamata alle armi, alla mobilitazione militare, all’ipotesi di ritorno della leva obbligatoria. Ci dichiariamo da subito obiettori di coscienza, invitando tutti a sottoscrivere la Dichiarazione di obiezione di coscienza per respingere il disegno di chi vuole obbligare i nostri giovani a prendere il fucile e vestire la divisa.

Movimento Nonviolento Italiano

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Il Centro territoriale di Palermo del Movimento Nonviolento sarà presente dalle 10 alle 20 di martedì 4 novembre 2025 al "Villaggio della pace" di piazza Castelnuovo. Si aggiungeranno altre tre associazioni operanti nella "Casa dell'equità e della bellezza": dalle 17 alle 19 il Gruppo "Sahaja" e dalle 17,30 alle 19,30 il "Gruppo Noi uomini a Palermo contro la violenza sulle donne". Previsti in scaletta interventi anche da parte di esponenti del "Laboratorio per la difesa e l'attuazione della Costituzione".




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