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Sconfiggere Erode con Isaia. La disobbedienza dei militari ultimo argine contro la strage degli innocenti

   (Si ripropone qui un articolo scritto nel maggio scorso da Pasquale Pugliese, del Movimento nonviolento italiano)       "Se un attentato terrorista in Europa o negli USA avesse ucciso nove figli di una pediatra, ferendo gravemente il decimo ed il marito, come accaduto alla dottoressa Alaa al-Najjar il 24 maggio, che se li è visti portare in ospedale carbonizzati, sarebbe notizia di un impatto sconvolgente. Invece a Gaza il terrorismo di Israele diventa contabilità ordinaria, sommando questi bambini alle decine di migliaia di vittime innocenti: l’infinita contabilità di Erode. Uccisi per “hobby”, come aveva denunciato alcuni giorni prima Yair Golan, ex generale e leader del Partito Democratico israeliano, mettendo sotto accusa l’esercito, prima di ritrattarla in una conferenza stampa convocata per dire che la responsabilità è esclusivamente del governo e non dell’Israel Defence Force.       Ma chi bombarda i bambini, chiedeva il 22 maggio il gio...

Alexander, il volto della Russia che dice no alla guerra

Alexander Belik
     "L’altra Russia che si rifiuta di imbracciare le armi c’è. Ed ha il volto del 25enne Alexander Belik, coordinatore del Movimento degli obiettori di coscienza russi, che lo scorso 28 marzo è fuggito in Estonia per via della sua opposizione politica e antimilitarista al regime di Putin, ma il governo locale a cui ha chiesto protezione continua a ritardare il suo riconoscimento come rifugiato politico. Belik è intervenuto a Roma durante una conferenza stampa promossa dal Movimento nonviolento e dall’associazione Un ponte per
                                                                       (da qui)









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