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Goffredo Fofi: resistere, studiare, fare rete...

        "Goffredo è stato un intellettuale “rompi coglioni” (sua la definizione), anzi di questo necessario “dare fastidio”, ne faceva proprio una teoria. Aveva elaborato i quattro punti necessari per essere una minoranza attiva ed efficace. “Resistere. Studiare. Fare rete. Rompere le scatole”. Con le sue riviste, fondamentali per la storia dei movimenti critici italiani (Quaderni Piacentini, La Terra vista dalla Luna, Ombre rosse, Linea d’ombra, Lo straniero, Gli Asini), ha messo in atto questo suo programma, che era il programma della sua vita personale: ha studiato, ha fatto rete, ha resistito, e ha rotto lo scatole al sistema… Goffredo Fofi, era un figlio spirituale di Aldo Capitini, uno dei giovani che si sono formati ai suoi insegnamenti (con Pietro Pinna, Daniele Lugli, Alberto Tomiolo, altri) e che poi per tutta la vita l’hanno considerato “maestro e compagno”. Fu proprio Aldo Capitini ad indirizzare l’allora diciottenne Goffredo da Danilo Dolci, in Sicilia, ...

La nonviolenza oltre i pregiudizi...

 



Uno dei maggiori studiosi italiani di nonviolenza sintetizza, per un primo approccio propedeutico, i luoghi comuni più erronei sul tema e, dopo aver analizzato i tre ambiti in cui sperimentiamo la violenza – nella comunicazione sociale, negli scontri istituzionali e nei rapporti interpersonali quotidiani –, illustra quelli che si possono ritenere i principi essenziali della nonviolenza, le sue tecniche, le sue regole etiche, i suoi campi d’applicazione, che vanno dai microconflitti interni alle relazioni famigliari alle guerre fra Stati. (dal sito del Centro Studi Sereno Regis)

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