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Media di guerra e media di pace...

         "Quando si avvicina una guerra i legami fra potere politico e organi di informazione si fanno più stretti. Karl Kraus ha sintetizzato il fenomeno con la sua proverbiale icasticità: “Come viene governato il mondo e com’é che viene condotto in guerra? Dei diplomatici ingannano dei giornalisti e, quando poi leggono il giornale, finiscono col credere alle proprie menzogne”.         Una volta che la guerra sia dichiarata, il connubio non si scioglie, anzi si rafforza in un condizionamento reciproco che si travasa in condizionamento dell’opinione pubblica: chi osi criticare le scelte del governo – a partire dalla scelta di entrare in conflitto armato – è accusato di tradimento e, dunque, la maggior parte degli addetti ai lavori o alza il tono della voce per guadagnare medaglie come difensore dell’onor di Patria o (se nutre dei dubbi sull’entusiasmo bellicistico) previene la condanna con l’autocensura. Risultato: “I media si costituiscono c...

La nonviolenza oltre i pregiudizi...

 



Uno dei maggiori studiosi italiani di nonviolenza sintetizza, per un primo approccio propedeutico, i luoghi comuni più erronei sul tema e, dopo aver analizzato i tre ambiti in cui sperimentiamo la violenza – nella comunicazione sociale, negli scontri istituzionali e nei rapporti interpersonali quotidiani –, illustra quelli che si possono ritenere i principi essenziali della nonviolenza, le sue tecniche, le sue regole etiche, i suoi campi d’applicazione, che vanno dai microconflitti interni alle relazioni famigliari alle guerre fra Stati. (dal sito del Centro Studi Sereno Regis)

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