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Strategie dell'azione nonviolenta: il dialogo

Jean Goss        Il dialogo è l’arma più leggera e facile della nonviolenza. Il nonviolento non abbandona mai il dialogo. Ma se il dialogo viene rifiutato lui arriva addirittura a provocarlo. (…)      Ho partecipato al primo convegno tra cristiani e marxisti dell’Est e dell’Ovest che si è tenuto a Salisburgo. (…)      C’erano quasi 400 tra marxisti e cristiani dell’Est e dell’Ovest. C’erano uomini importanti. Dopo due giorni ero esausto. Dissi a mia moglie: «Non ne posso più» (…) Allora chiesi la parola. Dissi pressappoco così: «Abbiamo voluto fare un dialogo fra cristiani e marxisti. Va bene. Questo è il primo passo sulla strada del dialogo. Ma cosa abbiamo fatto per due giorni? Due monologhi.  Cioè i cristiani sono venuti alla tribuna e hanno detto tutti i crimini, tutti i gulag, tutti i massacri che hanno fatto i marxisti. Ed in seguito hanno esposto la loro verità di cristiani. I marxisti a loro volta hanno preso la parola ed hanno parlato delle crociate, delle guerre sante, di tut

Lettera aperta alla città di Palermo (e presenza silenziosa di protesta in città)

(Alla lettera, firmata da circa 300 cittadine/i, è stata accompagnata una presenza silenziosa di protesta, il 18 marzo  a piazza Pretoria e davanti al Palazzo Reale e e il 20 marzo a piazza Castelnuovo)
Movimento nonviolento Palermo - P.zza Castelnuovo 20 marzo




 
      A Palermo si terrà, dal 17 al 20 marzo 2024, la quarta edizione del “Forum Internazionale per la Pace, la Sicurezza e la Prosperità”. Destinatari dell’iniziativa sono le giovani generazioni ed in particolare le studentesse /gli studenti delle Scuole superiori, universitari, cadetti di accademie militari.
 
Come persone impegnate in città, per la Pace e nella formazione alla Nonviolenza, esprimiamo le nostre forti riserve sull’iniziativa in oggetto. L’iniziativa ha lo scopo – non celato – di sollecitare i giovani a iscriversi in Accademie e College per intraprendere la carriera militare (sul sito di https://psp-forum.org/about/ si legge, al primo punto, che il Forum “mira a collegare i nostri giovani con i valori e le istituzioni che hanno reso le nostre società pacifiche, sicure e prospere” – dando evidentemente per ovvio che le Forze militari siano istituzioni di tal genere).
Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole 18.3
    Noi siamo convinti invece che la Pace non verrà mai dalle armi, che i giovani non vanno addestrati al loro uso, ma educati alla risoluzione nonviolenta dei conflitti, secondo una linea di studi ben radicata anche nella ricerca accademica (pensiamo, per esempio, all’ampia produzione teorica diventata diffuso impegno pratico nella mediazione dei conflitti anche internazionali da Johan Galtung, recentemente scomparso). La pace non si costruisce con gli eserciti. Spesso anche le "missioni militari di pace" sono risultate essere guerre camuffate,  e lo abbiamo visto più volte: Iraq , Afghanistan, Libia, Somalia.
 
Anche in considerazione dell’attuale contesto di crescenti conflitti in Europa e in Medioriente e delle parole di Papa Francesco sulla necessità della promozione della cultura di pace, noi abbiamo incrementato l’impegno in vari contesti per una formazione alla nonviolenza sulle strade di Gandhi, Lanza del Vasto, Aldo Capitini, Johan Galtung... Alcuni di noi sono impegnati per l’istituzione in Sicilia di un “Centro per la formazione alla nonviolenza”, una sorta di Scuola che cambi radicalmente paradigma e forme della risoluzione dei conflitti. Non è più tempo infatti di parate militari né di issa-bandiera. È  tempo semmai di issare bandiere della pace da tutte le parti . Se una ‘guerra’ l’umanità tutta è chiamata a fare oggi è la lotta al cambiamento climatico e alle sue funeste conseguenze per il nostro pianeta e i suoi abitanti.      
Movimento nonviolento - Palazzo Reale 18.3

     Ai nostri concittadini invitati alle quattro giornate del convegno, di chiara impronta militarista, suggeriamo di non partecipare o, qualora decidessero altrimenti, chiediamo di far presente, ai militari e agli esperti di guerra, che la nostra terra e la nostra città, al centro del Mediterraneo, hanno una vocazione e una storia millenaria di incontro, di accoglienza e di convivenza pacifica tra popoli diversi per culture e tradizioni religiose e che è in linea con tale vocazione che desideriamo, dalle istituzioni che ne hanno la competenza, di essere formati.  Per la gestione dei conflitti sta infatti crescendo nel mondo una nuova consapevolezza: che la difesa armata non è adeguata a garantire la pace; che è necessario costruire modalità di difesa non armata e nonviolenta già sperimentate efficacemente in varie parti del mondo; che l’Europa potrà dotarsi di Corpi Civili di Pace; che l’ordinamento italiano ha istituito il servizio civile come forma di servizio sostitutivo di quello militare; che la nostra Corte Costituzionale ha dichiarato che la difesa armata non è l’unica forma di difesa possibile e che pertanto è legittimo obiettare al sistema militare, addestrandosi  al contempo a forme nuove di difesa non armata e nonviolenta per le quali  chiediamo ad alta voce che lo Stato italiano favorisca contesti di formazione.
 
Ogni giorno sta crescendo nell’opinione pubblica l’idea che una terza guerra mondiale, anche con armi atomiche, non sia improbabile e che rientri nella rosa delle opzioni logiche e lecite: a questa tendenza folle e suicida opponiamo, con tutta la mitezza e la forza di cui siamo capaci, il nostro “no” più convinto.

Seguono firme. 
Primi firmatari Comunità dell'Arca - Palermo; Movimento nonviolento Palermo

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