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Anche Gandhi, oggi, avrebbe inviato armi all'Ucraina?

         “In No alla guerra ma le armi vanno inviate (La Stampa, 6.3.22) il teologo Vito Mancuso aveva arruolato, a favore dell’invio di armi all’Ucraina, addirittura Gandhi. La sua riflessione impiantava il problema, sostanzialmente, nei soliti termini dicotomici di scelta tra aiuto militare e nessun aiuto concreto. Evitava, cioè, la domanda fondamentale: se esistano altri modi possibili per sostenere un popolo invaso.      Il che, nel caso in cui si citi il maestro della nonviolenza, dovrebbe essere, a mio parere, proprio la prima domanda. Invece, in linea con il comune pensiero non-nonviolento , Mancuso cercava argomenti che giustificassero il ricorso alla violenza (ovviamente, violenza di difesa). In quest'ottica, egli citava il ben noto passo di Gandhi in cui, appunto per chiarire il dovere, in certi casi perfino di uccidere, viene ipotizzato il caso di un pazzo, cioè di una persona con cui non si riescano a trovare modi di interazione intell...

Europa Arca di Pace: assemblea a Verona Rete Pace e Disarmo

        Il contrasto al riarmo, anche soprattutto europeo, e la prospettiva di un’Europa che sia progetto di pace come sognato da uomini e donne coraggiosi e visionari alcuni decenni fa sarà al centro del messaggio dei lavori dell’Assemblea della Rete Italiana Pace Disarmo in programma nei prossimi giorni
      Sarà il Palazzo della Gran Guardia in Piazza Brà a Verona la cornice in cui si svolgerà, Sabato 12 e Domenica 13 aprile, l’Assemblea nazionale 2025 della Rete Italiana Pace Disarmo. Un momento di incontro, confronto e elaborazione di proposte che annualmente segna come tappa cruciale il lavoro della principale rete che nel nostro Paese promuove azioni per la pace, il disarmo, la politica nonviolenta. 

        L’appuntamento di Verona non sarà focalizzato solo a migliorare il coordinamento e l’efficacia delle attività fra tutte le organizzazioni aderenti – in particolare con il rafforzamento e il rilancio delle campagne in corso – ma avrà come obiettivo anche l’attivazione di uno spazio di confronto sulle grandi sfide epocali che segnano il nostro tempo. In un momento in cui soffiano pericolosi venti di riarmo e militarizzazione, la società civile continua a dare il proprio contributo all’elaborazione di un’alternativa che, partendo dalla difesa dei diritti di tutte e tutti e dalla costruzione di una democrazia forte ed inclusiva, possa definire e poi percorrere strade di Pace positiva.

      La giornata di sabato 12 aprile si concentrerà sul dialogo in tre gruppi di lavoro, stimolati anche da contributi di analisti, docenti universitari, attivisti provenienti da ambiti esterni alla rete. Si parlerà di difesa europea declinata con la prospettiva delle nostre organizzazioni su pace, disarmo, diritti, giustizia democrazia e sicurezza condivisa. Si cercherà di capire come costruire un’Europa che scommetta sull’economia di pace disarmando l’industria bellica e investendo nel lavoro sicuro, nella formazione, nella transizione ecologica, nella cooperazione, nella solidarietà. Infine si proveranno a tratteggiare le azioni che possano rendere l’Europa protagonista e costruttrice di pace oltre i propri confini, guardando in particolare al Mediterraneo e all’Africa.

     La giornata di domenica 13 aprile sarà invece dedicata alla struttura della Rete, alla sua sostenibilità, ai progetti collettivi da costruire, alla ridefinizione di alcuni meccanismi di lavoro comune.

      L’appuntamento dei prossimi giorni con l’Assemblea di Rete Pace Disarmo, che si realizzerà anche grazie al patrocinio del Comune di Verona, fa parte delle Giornate globali di azione contro le spese militari in programma dal 10 aprile fino al 9 maggio. Un’iniziativa collettiva internazionale voluta dalla Campagna globale contro le spese militari (di cui RIPD fa parte) per evidenziare come la maggior parte delle opinioni pubbliche di tutto il mondo siano contro il riarmo e chiedano al contrario un potenziamento degli investimenti sociali, ambientali, di pace. La Rete Pace Disarmo traduce nel nostro Paese le richieste globali con una serie di proposte specifiche e articolate per Governo e Parlamento italiani attraverso la campagna “Ferma il riarmo”, lanciata con altre reti e organizzazioni della società civile.
       Nel corso dei lavori dell’Assemblea di RIPD si parlerà anche di controllo sull’export di armi e difesa della Legge 185/90, contrasto alle armi letali autonome, rafforzamento dei percorsi di disarmo nucleare, protezione dei civili nei conflitti soprattutto dalle armi esplosive, necessità di interventi di diplomazia e pacificazione nei conflitti che infiammano il mondo e verranno messe le basi per una nuova fase di mobilitazione nell’ambito della campagna “Un’altra difesa è possibile” per la difesa civile non armata e nonviolenta.
                                                                                                             Da qui

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