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Senza sparare un colpo: trame di pace nella pratica politica di Vandana Shiva

      In un suo saggio del 2001 sulla necessità per le donne di proferire sulla guerra una «parola altra, una parola per la pace», Françoise Duroux affermava:   Evitare una guerra richiede una quarta ghinea, un supplemento all’istruzione di Arthur. Perché evitare la guerra supporrebbe degli spostamenti dell’immaginario che riguardano sia gli uomini che le donne, sempre che queste categorie siano ancora rilevanti. (…) Freud termina la sua risposta ad Einstein [nel celebre carteggio] con una frase: “Tutto ciò che promuove l’evoluzione civile lavora anche contro la guerra.” 1      Partendo da questa riflessione, ci domandiamo se una quarta ghinea sia possibile spenderla per una donna che, smascherando le fondamenta del pensiero bellicista, è capace di tessere trame di pensiero e azioni per promuovere l’evoluzione civile.  Troviamo nell’ «impertinenza» di Vandana Shiva il motivo per cui investire questa quarta ghinea… Dobbiamo rifarci al suo intervent...

Yona Roseman, obiettrice di coscienza israeliana

         «Non mi arruolo in un esercito che sta commettendo un genocidio»: in Israele la leva militare è obbligatoria. Yona Roseman ha 19 anni e ad agosto «andrò in un carcere militare perché ho rifiutato di arruolarmi». 

        Ha scelto di rendere pubblica la sua decisione ed è entrata a far parte delle rete di attivisti di Mesarvot, un'associazione che offre supporto e sostegno legale ai giovani che scelgono di non combattere. «La mia famiglia non l'ha presa bene, alcuni amici di scuola hanno tagliato i ponti con me. Spero in uno stato democratico in cui tutti abbiano uguali diritti e i rifugiati palestinesi possano tornare. Penso che prima o poi succederà» (da qui)

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