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Lettera aperta all'onorevole Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo

      Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo, on. Roberta Metsola,
      so bene che scrivere lettere alle alte cariche istituzionali è cosa il più delle volte del tutto inutile, poichè è  ben difficile che quelle lettere raggiungano effettivamente il destinatario.
    Ma il suo compianto predecessore, l'on. David Sassoli, qualche anno fa ebbe la bontà di accogliere quanto con una lettera gli proponevo (e la sua conseguente iniziativa ebbe esito infine positivo), e quindi non è detto che il miracolo non possa ripetersi.
Le scrivo quindi per segnalarle l'appello "per la pace nel cuore d'Europa", promosso da illustri personalità  come il missionario padre Alex Zanotelli e come l'on. Luisa Morgantini già vicepresidente del Parlamento Europeo, e sottoscritto da un gran numero di persone amiche della nonviolenza, associazioni democratiche e movimenti della società civile.
In sostanza quell'appello chiede un impegno immediato e corale per la cessazione della guerra in corso in Ucraina, un impegno immediato e corale per far cessare le stragi e salvare tutte le vite che è ancora possibile salvare, un impegno immediato e corale per la pace disarmata e disarmante.
Il testo dell'appello allego in calce a questa lettera (pubblicheremo l'appello in un post successivo)

"Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
lei mi perdonerà la franchezza: mi sembra che purtroppo in questi anni l'Unione Europea non si sia affatto preoccupata di cercar di salvare le vite in Ucraina, ma abbia piuttosto perseguito una insensata e sciagurata politica il cui esito effettuale è stato di alimentare la guerra e quindi le stragi.
Certo, la responsabilità principale di quella guerra è di chi quella guerra ha scatenato con l'invasione dell'Ucraina, ma l'Unione Europea invece di fare ogni sforzo per far cessare il conflitto armato con un'azione diplomatica persuasa e adeguata ha preferito incrementare la guerra e le stragi.
Dal 24 febbraio del 2022 quanti esseri umani sono stati uccisi da questa scellerata guerra? E quante e quali distruzioni, devastazioni e catastrofi ambientali questa scellerata guerra ha provocato?
E cosa si attende ancora per adoperarsi con tutte le proprie risorse ed energie per far cessare l'ecatombe e l'ecocidio nel cuore d'Europa?
E' mai possibile che non ci si accorga di quanti esseri umani sono stati già uccisi? Che non ci si accorga del crescente pericolo che il conflitto possa espandersi e divenire una guerra continentale, mondiale, nucleare? Che non ci si accorga del rischio apocalittico che sta correndo l'intera famiglia umana?

Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
credo che ogni persona ragionevole si sia ormai persuasa che al di là di ogni altra considerazione è ora che l'Unione Europea dismetta una politica che contribuisce alla guerra e quindi alle stragi e alle devastazioni, e adotti finalmente una politica di costruzione della pace con mezzi di pace.
Il pontefice cattolico ha proposto una formula che personalmente condivido toto corde, quella della "pace disarmata e disarmante": sarebbe un'eccellente scelta per l'Unione Europea, nata proprio per porre fine alle guerre sul continente che si estende dall'Atlantico agli Urali.
Non ho bisogno di ricordare a lei, che è anche una giurista, che la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea all'articolo 2 recita: "Ogni individuo ha diritto alla vita"; che la Carta delle Nazioni Unite si apre con le parole: "Noi, popoli delle nazioni unite, decisi a salvare le future generazioni dal flagello della guerra"; che la Dichiarazione universale dei diritti umani all'articolo 3 recita: "Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona".
Sono cose che lei sa perfettamente: sa perfettamente che la guerra sempre e solo consiste dell'uccisione di esseri umani; sa perfettamente che per rispettare ed inverare il diritto alla vita di tutti gli esseri umani occorre abolire la guerra.

Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
questo le chiedo facendo riferimento a quell'appello "per la pace nel cuore d'Europa" che citavo all'inizio di questa lettera: di farsi promotrice di un pronunciamento del Parlamento Europeo che chiami l'Unione Europea a cessare immediatamente di alimentare la guerra e i massacri, e ad impegnarsi finalmente a sostegno delle trattative diplomatiche per risolvere il conflitto attraverso un negoziato, per la pace disarmata e disarmante che salva tutte le vite.
Lei può persuadere il Parlamento Europeo a deliberare che l'Unione Europea cessi di fomentare ed armare la guerra e di alimentare le stragi in Ucraina, e che - finalmente rinsavendo - agisca per la fine immediata delle uccisioni e per l'inizio immediato di trattative diplomatiche.
Se anche salvasse una sola vita, sarebbe comunque una decisione benedetta.
Voglia gradire distinti saluti e un sincero augurio di buone feste,
Peppe Sini
responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 27 dicembre 2025

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