Passa ai contenuti principali

In primo piano

Strategie dell'azione nonviolenta: il dialogo

Jean Goss        Il dialogo è l’arma più leggera e facile della nonviolenza. Il nonviolento non abbandona mai il dialogo. Ma se il dialogo viene rifiutato lui arriva addirittura a provocarlo. (…)      Ho partecipato al primo convegno tra cristiani e marxisti dell’Est e dell’Ovest che si è tenuto a Salisburgo. (…)      C’erano quasi 400 tra marxisti e cristiani dell’Est e dell’Ovest. C’erano uomini importanti. Dopo due giorni ero esausto. Dissi a mia moglie: «Non ne posso più» (…) Allora chiesi la parola. Dissi pressappoco così: «Abbiamo voluto fare un dialogo fra cristiani e marxisti. Va bene. Questo è il primo passo sulla strada del dialogo. Ma cosa abbiamo fatto per due giorni? Due monologhi.  Cioè i cristiani sono venuti alla tribuna e hanno detto tutti i crimini, tutti i gulag, tutti i massacri che hanno fatto i marxisti. Ed in seguito hanno esposto la loro verità di cristiani. I marxisti a loro volta hanno preso la parola ed hanno parlato delle crociate, delle guerre sante, di tut

No al Natale militarizzato: succede a Modena...

      In una piazza di Modena è stato allestito per le festività natalizie un carro armato... 
Ecco il comunicato stampa del Movimento Nonviolento modenese 
“Sarà segno dei tempi tristissimi in cui viviamo, in cui guerre, bombe, missili e armi di ogni tipo sono entrati a fare parte della nostra vita di ogni giorno, soprattutto da quando è vicinissima a noi la guerra tra Russia e Ucraina e un'altra divampa in Palestina e Israele con una ferocia senza precedenti.
Sta di fatto che la guerra e i suoi simboli ci stanno diventando famigliari, ci stiamo abituando alle città rase al suolo e alle migliaia di morti, soprattutto civili e bambini, che ci vengono raccontati quasi come una spiacevole, inevitabile conseguenza dell'altrettanto spiacevole, ma inevitabile ricorso alla guerra per risolvere le controversie. Entra nelle nostra case la “normalità” della guerra e delle sue conseguenze.
Forse per questo anche Babbo Natale si è adeguato allo spirito dei tempi e ha deciso quest'anno di arrivare a Modena a bordo di un carro armato. Può darsi che siamo troppo schizzinosi, perchè in fondo si tratta di una carro armato, anzi “amato” (ma amato da chi?) con intenti pacifici, issa una bandiera con scritto “pace”. Ma ci chiediamo se un carro armato, per sua natura, possa essere un mezzo “pacifico” e portatore di pace. A noi sembra che sia sempre e solo un sofisticato strumento costruito per distruggere e ammazzare: come le bombe, i missili, i cannoni, le armi di ogni tipo: mezzi creati per uccidere, ferire, mutilare. Sono simboli di guerra, non di pace. Non ci sembra quindi una grande idea esibire un carro armato in veste natalizia in centro a Modena. Non ci sembra un esempio virtuoso per i bambini e per tutti noi cittadini. Che cosa penseranno e sentiranno, poi, le persone originarie dei Paesi in cui infuria la guerra, passando in piazza XX Settembre e rammentando il presente di loro parenti e amici rimasti in quelle terre?
La pace nasce nelle nostri menti, se sono menti “disarmate” che rigettano scelte, simboli e strumenti di guerra e di morte. La “cultura della pace” dipende da noi. Che abbiamo la responsabilità di dare alle nuove generazioni esempio e insegnamento sulla strada da seguire. 
Una strada, a nostro modesto avviso, che anche la nostra città dovrebbe cominciare a percorrere interrogandosi sul senso di scelte (odierne e passate) che non ci sembrano simbolicamente ineccepibili:
- esporre al pubblico mezzi militari da combattimento come esempio eccellente di competenza nella motoristica (durante il Motor Valley Fest);
- porre davanti al Dipartimento di Ingegneria un F104 (a cui si devono stragi orrende, ricordiamo il Vietnam) quale simbolo di eccellenza ingegneristica e tecnologica;
- dedicare un monumento ai morti in combattimento sui carri armati (appunto!), peraltro proprio di fronte al Palamadiba che omaggia un grandissimo operatore di pace come Nelson Mandela;
- conferire la cittadinanza onoraria di Modena all'Accademia Militare, scuola di alta formazione per gli ufficiali dell'esercito, che fanno tante buone cose, ma che alla fine si preparano a diventare professionisti della guerra;
Una cultura di pace si costruisce dal basso e nella nostra quotidianità. E' fatta di gesti anche piccoli, ma che ci rappresentano insieme ai valori fondanti che vogliamo affidare alle future generazioni.
Ridateci per favore la slitta e le renne di Babbo Natale e togliete quell'orrendo simbolo di guerra dal cuore della nostra città!" 
Il Movimento Nonviolento di Modena
Modena, 9 dicembre 2023

Qui la protesta dell'Osservatorio contro la militarizzazione delle Scuole e delle Università

Commenti

Post più popolari