Proposta di dialogo agli amici palestinesi (ma anche ebrei) che vivono a Palermo...
"Nel 1986, a 14 anni, Suleiman Khatib, dopo avere ferito due israeliani, viene rinchiuso nel carcere minorile di Hebron, dove «l’uso della tortura era all’ordine del giorno: picchiare i prigionieri, spruzzare gas lacrimogeni nelle celle e spogliarli violentemente erano all’ordine del giorno – e questa era una prigione per bambini»; lì, attraverso la pratica dello sciopero della fame, scopre l’efficacia della lotta nonviolenta. Poi, in un altro carcere, ha la possibilità di leggere molto, anche sulla storia del popolo ebraico, rendendosi conto che «il conflitto ha molteplici narrazioni, per entrambi i nostri popoli», e che aveva sbagliato a identificare il nemico: «pensavo fosse il popolo ebraico, ma mi sbagliavo. Invece, abbiamo nemici comuni: odio, paura e traumi collettivi»[1]. Legge anche Gandhi e Mandela (di cui ritiene esemplare la Commissione per la Verità e la Riconciliazione). Nel 1997 viene scarcerato e si impegna per la pace. Qui di seguito riassumerò e com...